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La bussola, insieme alla cartina, è l’unico strumento permesso in gara; viene usata per due scopi principali: orientare la cartina e individuare la direzione da prendere.
Diventa indispensabile quando si hanno pochi particolari di riferimento sulla carta.
Nella bussola l’elemento caratterizzante è l’ago magnetico, una piccola calamita che ruota liberamente attorno ad un perno.L’ago tende ad allinearsi col campo magnetico terrestre, in cui viviamo immersi; la sua direzione perciò non cambia quando ruotiamo la bussola, e diventa un riferimento importante per orientarci nel territorio.
La parte rossa dell’ago indica il nord magnetico.Esistono diversi tipi di bussole, usate in vari ambiti e con scopi diversi.Le bussole usate nell’orienteering hanno particolari caratteristiche:
base trasparente per poter leggere la cartina attraverso la bussola
l’ago magnetico è immerso in un liquido frenante, che consente all’ago di mantenere una direzione stabile permettendo così la lettura in corsa; la stabilità dell’ago è una delle caratteristiche più importanti nell’orienteering.
Le immagini della pagina evidenziano i tipi di bussola utilizzati nell’orienteering:
la bussola piatta
la bussola “a dito”
Questo tipo di bussola è stato inventato dai fratelli Kjellstrom durante il periodo della Seconda guerra mondiale, e consiste in una base piatta a forma rettangolare, in cui è segnata una freccia fissa diretta verso l'asse lungo, e un quadrante che ruota, in cui sono segnati i gradi (360 gradi lungo tutto il cerchio). Sulla base del quadrante della bussola c'è una freccia e una serie di linee parallele ad essa. Le caratteristiche supplementari possono includere un cordoncino per attaccare la bussola al polso, una scala per misurare le distanze in cartina, una lente d'ingrandimento per la lettura dei dettagli della cartina, e le sagome di un cerchio e di un triangolo per disegnare i percorsi sulla cartina
Nella metà degli anni '80, un orientista svedese sviluppò una alternativa alla bussola piatta, modificando la forma della base e aggiungendo un cinturino per attaccare la bussola al pollice. Questa bussola viene messa nel pollice della mano sinistra, quella che tiene la cartina. Il vantaggio di questo sistema è che la cartina e la bussola vengono sempre lette contemporaneamente, la cartina si orienta più facilmente e più velocemente, e una mano resta libera.
Di solito è la preferenza personale a determinare il tipo di bussola da usare.
Per orientare correttamente la cartina occorre:
mettere la cartina in posizione orizzontale;
appoggiare la bussola sulla cartina;
far ruotare la cartina finchè le "linee del nord" della cartina sono allineate con l'ago della bussola.
A questo punto la cartina è orientata.
La bussola è utilizzata anche per prendere la direzione di marcia, ossia per determinare l’azimut. L’azimut è l’angolo in senso orario della direzione di marcia rispetto al nord magnetico. Gli orientisti, memorizzando l'angolo sulla bussola, riescono ad andare nella giusta direzione.
Per ottenere l’azimut bisogna:
mettere la bussola sulla carta in modo che la direzione della freccia fissa segnata sulla base della bussola sia allineata con il percorso che si deve fare;
girare il quadrante della bussola in modo che le frecce segnate sulla base del quadrante siano parallele alle linee del nord disegnate sulla carta (controllare che la punta della freccia indichi il nord e non il sud);
togliere la bussola dalla carta e far ruotare il corpo finchè l'ago della bussola non è allineato con le frecce disegnate sulla base del quadrante della bussola;
ora, la freccia disegnata sulla plancia indica la direzione da seguire;
se necessario, scegliere un oggetto, lungo la direzione della freccia fissa, raggiungerlo e ripetere questo processo finchè non si arriva al punto che si vuole raggiunge (è possibile deviare la direzione per aggirare gli ostacoli, ma bisogna sempre ritornare nella direzione fissa, altrimenti non si arriva al punto con la dovuta precisione).