L’Orienteering è uno sport nato nei paesi scandinavi più di un secolo fa (nel 1987 – in Italia è praticato dal 1974). E’ chiamato lo “Sport dei Boschi”, perché il campo di gara ideale è il bosco, ma viene praticato anche su altri terreni, in montagna o in pianura, nei parchi o nei centri storici cittadini.
Al momento della partenza viene consegnata a ciascun concorrente una carta topografica molto particolareggiata, sulla quale sono indicati con segni convenzionali la partenza (rappresentata da un triangolo), i punti di controllo intermedi (rappresentati da dei cerchietti) e l’arrivo (rappresentato da un doppio cerchietto). Questi punti sulla cartina sono numerati progressivamente ed uniti con una linea retta ad indicare l’ordine da seguire durante la gara.
L’ambiente in cui si svolge è principalmente quello naturale, per questo viene chiamato lo sport dei boschi, ma si può praticare con uguale divertimento anche negli intricati centri storici di molte città.
La Corsa Orientamento è una prova contro il tempo, in cui il concorrente, con l’ausilio di una carta speciale molto particolareggiata e della bussola, deve raggiungere nel minor tempo possibile il traguardo, transitando per una serie di punti di controllo che vanno raggiunti nell’ordine stabilito.
La scelta di percorso da un punto di controllo all’altro è libera ed è fondamentale la veloce e precisa lettura della carta topografica.
I concorrenti partono scaglionati, a distanza di alcuni minuti gli uni dagli altri, e con l’ausilio della cartina e della bussola, devono raggiungere i punti di controllo nell’ordine prestabilito. Quando il concorrente giunge sul posto corrispondente al punto di controllo segnato in cartina, troverà come riferimento una lanterna, ossia un prisma triangolare bianco e arancione e,
sulla lanterna, un punzone che servirà a marcare il proprio cartellino o testimone di gara.
Il cartellino per testimoniare il percorso effettuato e permettere ai giudici di gara di verificarne la correttezza viene consegnato al concorrente prima della partenza.
Nelle competizioni maggiori il cartellino è sostituito da un testimone elettronico, detto Sport Ident card (S.I. Card), che deve essere inserito nella stazione di controllo posta vicino alla lanterna e perchè venga registrata su un microchip il codice di postazione ed il tempo di transito. Differenti stazioni hanno diversi codici di identificazione.
Il percorso da seguire fra un punto di controllo e l’altro è libero: ognuno sceglie quello che ritiene migliore e più adatto alle proprie capacità tecniche ed atletiche, sulla base delle informazioni che riesce a ricavare dalla cartina e con l’ausilio della bussola.
Al traguardo viene rilevato il tempo e controllato il testimone di gara. Vince chi realizza il tempo migliore transitando correttamente per tutti i punti previsti.
In questo sport la sola capacità atletica non rende vincitori; infatti è indispensabile saper leggere la cartina e essere in grado di orientarsi in modo rapido, facendo le scelte di percorso migliori senza perdere secondi preziosi.
L’orienteering si può praticare come sport agonistico oppure semplicemente a livello escursionistico amatoriale, da soli o in compagnia, al solo scopo di stare all’aria aperta e immersi nella natura.
Per questi motivi nelle gare sono previste diverse categorie suddivise per sesso, età e grado di difficoltà.
Nell’Orienteering ognuno insegue il proprio obiettivo: l’atleta corre per raggiungere un risultato agonistico, la famiglia e il principiante per divertirsi in compagnia e trascorrere una sana giornata all’aria aperta.